Tutti i vantaggi della desolidarizzazione nella posa dei pavimenti in ceramica

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Le ultime tendenze in materia di pavimenti premiano i grandi formati, come abbiamo avuto modo di vedere già in questo articolo sul nostro blog. 

Questo, se parliamo di mattonelle in ceramica, può causare qualche problema al momento della posa e soprattutto nei momenti successivi. Più il formato della piastrella è grande, infatti, più è importante che il sottofondo sia stabile e senza irregolarità affinché la realizzazione risulti a regola d’arte.

Una condizione non sempre ottenibile in pieno e comunque dipendente dalle condizioni e dalle caratteristiche dell’immobile su cui ci si trova ad operare, oltre che dal budget a disposizione.

Il fatto che inoltre i progressi tecnici nel campo dei collanti, rendano la presa della ceramica al sottofondo sempre più salda e senza soluzione di continuità, crea una precondizione perfetta per l’insorgere di problemi legati alle differenti caratteristiche dei due materiali di mattonelle e massetto.

La ceramica o il gres del pavimento infatti reagiranno alle condizioni ambientali – come il calore o l’umidità – in modi diversi rispetto al cemento del sottofondo. Il fatto che questi due elementi siano saldamente e perfettamente legati tra loro a lungo andare potrà provocare crepe e spaccature. 

Tanto più che il gusto estetico attuale predilige fughe ridotte ai minimi termini, rendendo ancora più difficile per il pavimento assorbire eventuali movimenti e cambiamenti del sottofondo.

Senza considerare poi che formati così grandi, rendono ancora più disagevoli e impattanti i lavori necessari a sostituire anche solo una mattonella crepata in una casa già abitata e arredata.

Una soluzione efficace per fare fronte a tutto questo è rappresentata dalla desolidarizzazione, una procedura sempre più utilizzata.

Desolidarizzazione: di cosa si tratta?

In sostanza la desolidarizzazione consiste nell’inserimento – tra pavimento e massetto di sottofondo – di una speciale guaina capace di garantire un’ottima base di adesione per il pavimento, ma svincolando il tutto da ciò che si trova sotto.

Il vantaggio è quello di ottenere anche la funzione cosiddetta di “crack – bridging” ovvero di porre rimedio alle crepe preesistenti ai lavori della nuova posatura, oltre che, ovviamente garantire la tenuta nei confronti della maggior parte delle nuove possibili rotture.

In particolare, l’azienda Schlüter-Systems è riuscita a creare una guaina di questo tipo altamente performante ed ispirata agli incastri a coda di rondine di cui, dai tempi antichi, i falegnami si servono per ovviare ai problemi di tenuta dovuti ai movimenti del legno.

Ecco perché è necessario, per la scelta e la posa in opera dei propri pavimenti, affidarsi a professionisti con l’esperienza e la formazione necessarie a prevenire tutti i possibili problemi che possono trasformarsi ben presto in costi e disagi anche molto alti, utilizzando tutte le tecniche e i più avanzati prodotti presenti sul mercato.

Per ogni necessità, non esitare a contattarci!